Tecnica

Emil Orlik
Painter, Woodcutter and Printer in Japan
1901-1903
57×23 cm
San Francisco Fine Art Museum

Una stampa viene realizzata in tre tappe:

1) Pittura

Emil Orlik
The Japanese Painter Kano Tomonobu
1901-1903
16×19,3 cm
San Francisco Fine Art Museum

Questa è la tappa eseguita ovviamente personalmente dall’artista. Questa pittura viene realizzata su un foglio sottile e traslucido.

2) Incisione delle tavole di legno che serviranno per la stampa.

Emil Orlik,
Japanese woodcutter
1901-1903
16×19,3 cm
San Francisco Fine Art Museum

Questa tappa viene generalmente eseguita da terzi: gli incisori su legno. Bertha Lum aveva imparato l’arte dell’incisione e incideva quindi all’inizio della sua carriera lei stessa le sue tavole. (see biografia)

Per incidere i blocchi. l’artista deve sacrificare il suo disegno: viene messo testa in giù su un blocco di legno (ciliegio). Poi il l’incisore inizia a lavorare il legno utilizzando degli utensili particolari che assomigliano a dei bisturi.

Utensili de Peter Lum
Kitagawa Utamaro, Artist, Block Carver, Applying Sizing, from the series « The Cultivation of Brocade Prints, A Famous Product of Edo (Edo meibutsu nishiki-e kosaku) (Eshi, hangashi, dosa-biki) 

L’artista inciderà il legno fino a quando non ne restano che i contorni, dei tratti in rilievo. Questa tavola si chiama tecnicamente “tavola dei tratti”.

Tavola dei tratti de Ming Huang and Yang Kuei Fei ~ 1924
e dettaglio de la tavola dei tratti de Sister ~ 1907

Una volta incisa la tavola dei tratti l’artista incide le tavole dei colori, ossia una tavola per ogni colore presente sul disegno originale.

In altre parole, per un area (o aree) del disegno originale che ha un dato colore, l’incisore farà una tavola dove le unica parte rimasta in rilievo sarà quest’area (o aree). Una stampa può richiedere, a seconda della sua complessità, fino a 30 tavole.

Il pifferaio magico ha richiesto 12 tavole.

3 tavole di colori de Ming Huang e Yang Kuei Fei

Per vedere più di queste tavole e altre, per favore vai qui.

Per essere sicuri della esatta centratura delle tavole a colore, l’incisore faceva due intaccature, le kento, che si trovano rispettivamente una d’angolo e l’altra a metà di uno dei lati.

3) La terza e ultima tappa é la stampa vera e propria.

Emil Orlik,
Japanese printer
1901-1903
16×19,3 cm
San Francisco Fine Art Museum

Il terzo artista è lo stampatore. E’ a lui che compete il compito di stampare i colori.

Lo stampatore distribuisce uno strato di pigmenti stemperati con dell’acqua e della colla sulle tavole. Egli distribuisce questo impasto in modo uniforme grazie ad una spazzola.

A questo punto stende un foglio sulla tavola che diventerà la matrice per questa fase di stampa. Il foglio resta incastrato grazie ai c.d. kento.

Poi, con l’aiuto di un tampone rivestito di foglie di bamboo (il baren ) sfrega il foglio affinché assorba il colore.

Baren di Peter Lum

Il processo viene ripetuto tante volte quanti sono i quadri che lo stampatore vuole produrre.

Dopodiché egli ricomincia con una nuova tavola (prevista per un altro colore), procedendo dai colori più chiari a quelli più scuri.

Sulla pagina successiva troverete un esempio di una stampa di Hiroshigé.