Biografia

Bertha B. Lum, nata Bertha Boyton Bull, vede la luce nel maggio del 1869 a Typton, nell’Iowa.

Suo padre si chiamava Joseph W. Bull (1841-1923) e sua madre Harriet Ann Boynton (1842-1925).

Bertha aveva una sorella (Clara) e due fratelli (Carlton e Emerson).

Dopo gli studi d’arte all’Istituto d’arte di Chicago tra il 1895 e il 1900. Là Frequenta l’Istituto d’arte di Chicago tra il 1895 e il 1900 dove segue i corsi di Frank Holme che aveva fondato la Chicaco School of Illustration nel 1898 e che sperimentava a quell’epoca con la tecnica giapponese del wood block printing (stampa su legno).

Sposa, nel 1903, 1903, Burt F.Lum, un avvocato di Minneapolis nel Minnesota.

Il viaggio di nozze li porta in Giappone, paese che la conquista.

A lungo cerca sul posto degli artigiani esperti nella tecnica della stampa, ma non ne trova. E’ solo poco prima del suo rientro per gli Stati Uniti (il giorno stesso) che trova una piccola bottega che vende gli atrezzi per produrre le stampe. Li paga un prezzo esoso, vista la loro qualità mediocre. Riesce ad estrapolare giusto qualche informazione di base prima di partire. E’ negli Stati Uniti che si esercita realizzando delle opere suggestive come “China Boy” o “Lanterns”.

Bertha fa ritorno in Giappone nel 1907 per imparare sul luogo la tecnica delle stampe presso gli artisti giapponesi. Si mette in viaggio con una lettera di presentazione che le permetterà questa volta di trovare degli artisti che le insegneranno il mestiere.

Dopo aver appreso questa tecnica si trasferisce presso l’incisore Iagmi Bonkotsu; poi, osservando gli allievi del maestro stampatore Nishimura Kamakichi che trasforma le sue tavole in stampe a colori impara anche quest’arte. L’apprendistato dura molto. Solo dopo un lungo periodo di osservazione al seguito di uno scultore, abbandona questa posizione assumere un ruolo più attivo.

Peter racconta che al suo arrivo Bertha veniva considerata quasi come un’ extraterrestre: un’occidentale rossa in mezzo ai quartieri poveri di Tokyo. tutti accorrevano per osservare questa gaijin. Dato che i muri erano fatti in carta di riso la gente si inumidiva il dito per fare un buco nella parete per spiarla. E tutte le sere i buchi venivano aggiustati…

Per alcuni anni sarà lei stessa a incidere e a colorare le sue stampe. Solo in un secondo momento si avallerà dell’aiuto di uno, poi due stampatori per imprimere le sue opere a colori.

Dal suo matrimonio nascono due figlie: Catherine Balliett Lum e Eleanor Peter Lum.

Molto precocemente esse seguono le tracce della madre. Mentre Catherine crea essa stessa per un certo periodo delle stampe originali, sua sorella Peter si perfeziona nella colorazione delle opere della madre per poi applicarsi alla scultura. Per sapere qualcosa di più sulle loro opere vi suggerisco di consultare la pagina seguente

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Mentre Catherine abbandona dopo il suo matrimonio la vita pubblica, Peter continua la sua carriera tenedo dei diari di viaggio ma anche raccogliendo le fiabe provenienti da paesi diversi.

Alcuni articoli scritti da Peter (ma anche da Catherine) sono stati illustrati da Bertha Lum.

Grazie a qualche esposizione Bertha Lum riesce a farsi conoscere e a vendere le sue opere. La sua arte le permette di vivere dignitosamente. La vendita delle sue opere in una galleria d’arte in California le permette di guadagnare mensilmente la somma di 500 dollari, una ciffra consistente per l’epoca. Prima di trasferirsi a Pechino, nei pressi della città proibita, trascorre un breve periodo in Giappone. Arrivata in Cina abita in una magione già della proprietà del principe Tzu, figlio dell’imperatore Tao Kuang.

Il rientro in California dal 1924 al 1927 diventa un’occasione per esplorare nuovi ambiti creativi: quello dei paraventi. Al suo rientro in China cambia dimora, sempre nei pressi della città proibita.

La vendita delle sue opere in Asia ed in California è dovuta soprattutto alle sue relazioni con il Grand Hotel des Wagons Lits che ospita i turisti occidentali a Pechino. Le sue opere sono in vendita nella hall dell’altro albergo della città, il Grand Hotel de Pékin, nel negozio di souvenir della signora Helen Burton : The Camel Bell, che ospita a volte anche delle esposizioni dei quadri originali.

Nessuna traccia invece ci perviene dei suoi lavori dopo il 1937. La sua vista inizia infatti a calare.

Bertha lascia la Cina nel 1941 per rientrare negli Stati Uniti dove vivrà fino al 1948, quando ritornerà ancora in Cina. E’ nel 1953 che lascierà definitivamente questo paese per raggiungere l’Italia. Morirà, ospite da sua figlia Catherine a Genova, nel febbraio del 1954.